Fidel Castro
E' morto il fondatore della rivoluzione Cubana, Fidel Castro. Nessuno ne parla alla grande, si limitano a pubblicare fotografie di grande dimensioni e qualche sua frase famosa.Qualcuno lo ha definito
carnefice dittatore. Fidel, che era stato rivoluzionario comunista, è morto all’età di 90 anni. Uomo
di grande carisma del quale non si può fare a meno di dire che era un bravo giornalista, amante dell' Italia. Castro aveva accettato di incontrasi con il
papa per la prima volta semplicemente perché il Vaticano è in
Italia. E molti non sanno ancora che lo stesso ha sempre avuto un
debole per l' Italia, soprattutto perché Cuba fu denominata tale dal
nostro Cristoforo
Colombo, il quale credeva di essere giunto non in un nuovo
continente, ma attraversando l'Atlantico, di essere giunto in Asia,
precisamente a Cibao, che identificò nell'isola oggi nota come
Cuba, e così chiamò
al suo ritorno l'isola che nella tramandazione fu storpiata in
"Cuba". Castro ha
sempre avuto la nomea
di
uomo
controverso. Molti
lo consideravano un
nemico dei diritti umani,
mentre i suoi sostenitori un liberatore dall' imperialismo sottolineando
i progressi sociali da lui stesso promossi a Cuba. Egli, infatti,
ha
sempre
avuto
un ruolo rilevante nel panorama politico internazionale a differenza di come ci fanno credere o credono molti politologi, a causa delle dimensioni geografiche,
demografiche
ed
economiche
di
Cuba, l’attenuante
dello statista cubano era ed è ancora semplicemente la
posizione strategica del Paese e la vicinanza geografica agli Stati Uniti. Insomma, l’ astuto giornalista Fidel, peraltro anche laureato in giurisprudenza, ha fatto sempre credere al mondo intero di contare poco, mentre alla grande,spesso, metteva in ginocchio gli americani. Castro, assieme al fratello Raul, a Che Guevara e Camilo Cienfuegosé è stato uno dei protagonisti della Rivoluzione Cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista e, dopo il fallito sbarco nella baia dei porci da parte di esuli cubani appoggiati dagli Stati Unita d'America, proclamò l'istituzione della Repubblica di Cuba, uno Stato monopartitico di stampo socialista, che secondo Castro e i suoi sostenitori è una democrazia popolare apartitica. Ma che i dissidenti e buona parte degli analisti politici internazionali definiscono come regime totalitario. Il 19 aprile 2011, Fidel Castro si dimette dalla carica di primo segretario del Partito Comunista di Cuba, consegnando i suoi poteri nelle mani del fratello Raul Castero, il quale sta avviando alcune riforme in senso liberale a favore del popolo e della non florida economia locale, compromessa soprattutto dal lungo embargo.
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