Si dice che gli esami non finiscono mai, ma quelli della maturità finiranno a breve. E il vero stress degli studenti sarà poi il continuo domandarsi di come si calcola il voto finale, il punteggio di maturità orale, il voto degli scritti, quando si ha diritto al bonus, quanto valgono i crediti formativi, la soglia di sufficienza orale di maturità e prove scritte di maturità…La disinformazione è totale e gli imbecilli che danno notizie false sui Social non mancano. Quelli fanno parte del costume della coglionaggine italiana allo stato puro. L’Esame di Stato si svolge al termine del primo e del secondo ciclo di istruzione, è un traguardo fondamentale del percorso scolastico dello studente ed è finalizzato a valutare le competenze acquisite dagli studenti al termine del ciclo. C’ è però chi si ferma e chi decide di andare avanti con l’Università. Ed è qui che il nocciolo della questione diventa motivo di profonda riflessione su se stesso da parte del singolo giovane. Questo per dire che senza una buona formazione dei ragazzi allo studio non si andrà da nessuna parte, se soltanto nel fondo limaccioso di una società già di per sé corrotta, immorale e senza indottrinamento al corretto andamento della democrazia sociale. Ma il problema non è neppure questo, il problema rimane in una scuola che non funziona bene a causa di un sistema inadeguato alle esigenze effettive che richiede la società moderna ed europeizzata, trovandoci inoltre un corpo docente impreparato. E quindi che fare? Nulla, rassegnarsi per e su quanto è accaduto in questo triste ventennio governato da politici “mezze calzette”, asini, che per giunta hanno “asinizzato” anche i docenti dando man forte alle scuole private, alle università private, trascurando la scuola pubblica in modo da rendere il titolo di studio oggetto di affare economico. In pratica cosa succede ora? Semplice! che il peggio deve ancora arrivare, ovvero nei posti chiave di comando della società ci troveremo i dirigenti con le lauree comprate e con l’indottrinamento al bunga-bunga, avendo questi dimenticato che “lo studio è molto faticoso, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza, che lo studio è un mestiere”. Ma, attenzione, questa non è politica né chi scrive è di sinistra, anche se va detto che le sinistre, quelle di un tempo, ovvero della prima Repubblica, hanno sempre dimostrato coerenza supportando le giovani leve su piani e programmi di scuola, specialmente di scuola pubblica. E su questo mi soffermo a riflettere su un pensiero di Antonio Gramsci che diceva: "La partecipazione di più larghe masse alla scuola porta con sé la tendenza a rallentare la disciplina dello studio, a domandarne facilitazioni. Occorrerà resistere alla tendenza di render facile ciò che non può esserlo senza essere snaturato” (Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura, cit. p.9). Gramsci sviluppa la sua riflessione su temi e progetti politici di trasformazione della società, in accordo con la filosofia marxista che caratterizza la messa in discussione del principio di proprietà, conseguentemente al rifiuto dell'individualismo liberale, ed è quindi portatore di un radicale mutamento della società. Attenzione, non sono marxista né gramsciano, ma sarei felice se nelle scuole i docenti tornassero a parlare di Karl Marx, invece che di Tacito, ovvero Publio Gaio Cornelio Tacito di cui si sa poco e in modo imprecisato perfino l’anno e il luogo di nascita, 56 - 58 d.C. nella Gallia Narbonens. Uno storico, un politico, senatore , ma anche pedofilo, marito di Giulia, tredicenne, figlia di un generale dell’impero romano. Questa, dunque, la maturità dei maturandi che non matureranno mai, se non nell’ illusione di aver conseguito un diploma che non servirà neppure per usarlo quale carta igienica...Che pena i prof, le prof, i dirigenti scolasti schiavizzati da quel Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) che ancora opera con i dettami del berlusconismo fallito,complice di un leghismo ottuso a carattere umano di terz' ordine, prarticamente intelligenza zero. (per non essere razzista) nonostante una ministra docente universitaria sostenitrice della buona scuola renziana. Stefania Giannini peraltro in tempi non remoti membro della Commissione nazionale per la Promozione della Cultura Italiana all’Estero del Ministero degli Affari Esteri. Grande questo Paese, privo di cultura si affanna a sostenere la cultura all’estero. Ecco, questo, per dire, e ne sono convinto, che se avessimo una generazione di classe dirigente preparata, anche sul piano intellettuale, sia pure di sinistra e non al potere, soltanto all’ opposizione e soprattutto autonoma dall’ ideologia dominante, potremmo avere in futuro generazioni sane, indottrinate all’ impegno, al sacrificio nello studio e capaci di governare con serietà e con una politica lineare intesa quale autentico servizio sociale.. Mi sono azzardato a dire baggianate? L’importante è parlarne, poi vedremo chi avrà ragione….MARAMEOOOOO!!!!!