AFRAGOLA (NA) - Singolare esposizione tenutasi all’interno del santuario, nei giorni scorsi, dedicata all’ omonimo santo, "I tesori di Sant’ Antonio". 👇 Guarda il servizio
La mostra ha messo in risalto un percorso storico devozionale dei fedeli verso il Santo attraverso i preziosi oggetti che i frati hanno raccolto e custodito nel corso dei secoli: manoscritti, cinquecentine, ex voto, ostensari, reliquiari, casule, tele e statue, hanno dato un titolo alla manifestazione nell’ambito dello storico gemellaggio tra Afragola e Lisbona, quest’ultima, città in cui nacque il santo nel 1195.
Qui, Antonio dal cui nome di battesimo, Fernando ebbe la sua prima formazione in una famiglia cristiana; aveva circa sette anni quando cominciò a frequentare da esterno la scuola della cattedrale e vi ricevette una sufficiente formazione elementare e media; in quell’ ambiente sbocciò la sua vocazione religiosa.
Visite anche nella biblioteca con più di ventimila libri e manoscritti, che la digitalizzazione poi renda disponibile a tutti i visitatori. Grande successo, dunque, per una kermesse inserita in un ricco cartellone d' iniziative socioculturali che hanno dato vita al gemellaggio fra due popoli, attraverso un santo, gli italiani di Afragola e portoghesi di Lisbona.
L'evento, dal titolo “I mille volti di una devozione, è stato voluto dal sindaco di Afragola, l’onorevole Domenico Tuccillo, che ha inaugurato peraltro, nell’area antistante al Santuario, un monumento bronzeo dedicato al Santo, una preziosa opera realizzata con 40 quintali di bronzo e pietra lavica, che vede il santo quasi come un bambino...dello scultore Lello Esposito, artista di culto.
Il tutto con il contributo della Regione Campania, in collaborazione con l'Ordine dei frati minori SS. Cuori di Gesù e l'Associazione San Bonaventura Onlus. “Afragola si proietta verso l ‘Europa correndo sui binari dell’alta velocità - Ha detto il Sindaco Tuccillo - ma non dimentica la propria storia riscoprendo i tesori che i suoi abitanti hanno donato a Sant’ Antonio nei secoli e che sapienti mani dei frati francescani hanno saputo custodire”.