25 APRILE '45, LIBERAZIONE DELL' ITALIA DA FASCISTI E NAZISTI. PERTINI PARTIGIANO: "ARRENDERSI O PERIRE"

25 aprile, data impressa in tutti i libri di storia e nei libri degli studenti di ogni ordine e grado. Le mura delle città ogni anno  tappezzate da manifesti  su cui si nota il tricolore. Quest'anno l' emergenza coronavirus ha frenato manifestazioni a tale riguardo. per evitare assembramenti,  ma  è ’ festa. Si tratta di una ricorrenza denominata “Liberazione  dell' Italia”, dopo che i partigiani in quel giorno del 1945  resistettero nel nord imponendo la resa ai  fascisti e nazisti. Una storia, una bellissima storia  nelle cui righe si legge perfino la parola d’ordine dei partigiani: “Arrendersi o perire!" Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), aveva la sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo,  Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani. Questi proclamarono l'insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti,  indicando a tutte le forze partigiane  attive nel nord dell' Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà,  di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate;contestualmente lo stesso CLNAI emanò dei decreti legislativi assumendo il potere "in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano", stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo."Arrendersi o perire" fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno.
Uomini coraggiosi e dall’ ideale per difendere la propria patria, la propria terra, il proprio pensiero di libertà, ci rimangono le pagine dei libri che descrivono come il Comitato di Liberazione Nazionale prese il potere in nome del popolo italiano, mettendoci d’avanti, sia pure indirettamente, il valore della democrazia, ovvero il "governo del popolo" inteso come sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini. "Festeggiare il 25 aprile – giorno anche di San Marco -  significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent’ anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni".  

 















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