18 anni di storia
L’addestramento quale “pane quotidiano”del soldato; le operazioni nazionali per
una maggiore sicurezza nelle strade e quindi presenza costante dell’
istituzione Esercito fra la gente; le operazioni internazionali per
la garanzia della pace e della libertà; concorsi operativi e non
operativi per essere sempre al servizio del Paese. Questi, i temi
raccontati nelle pagine del saggio pubblicato dal 2° Comando delle
Forze di Difesa, dal titolo, 18 anni di storia. Il 4 luglio del
2016, dopo 18 anni di intensissima attività addestrativa ed
operativa, una solenne cerimonia nella Caserma “Cavalleri” in San Giorgio a Cremano (NA) sancisce
la chiusura del 2° Comando delle Forze Operative del Centro-Sud
Italia ed Isole. Ma la storia riflette nelle 24 bandiere e stendardi
dei reggimenti, tra i quali è annoverata la bandiera della
fanteria più antica d’Europa risalente al 1659, custodi della
storia militare nazionale. Insomma, fatti e circostanze di
significativo senso sociale e culturale in questa opera mettono in
evidenza, attraverso la padronanza del linguaggio semplice e
cristallino, la razionalizzazione dello strumento militare, ma allo
stesso tempo a pari passi con il processo di modernizzazione,
efficace, attivo e presente nel tessuto sociale del Paese e a
promuovere la pace in teatri di guerre e conflitti che straziano i
popoli. Peraltro, ulteriore conferma la danno le numerose fotografie
che si susseguono nelle pagine, scattate con maestria e illustrate
con garbato senso di reale comunicazione visiva. Nella sua
prefazione, il generale di Corpo d'Armata, Luigi Francesco De Leverano, scrive: “La chiusura del 2°
Fod e la contestuale assunzione della responsabilità del Comfodisud
e le successive implementazioni delle aree di pertinenza che, con la
denominazione Comfop (Comando Forze Operative Sud) ne innalzeranno il
rango ad Alto Comando periferico comprendendo i settori operativo,
territoriale logistico ed infrastrutturale, rappresenteranno per noi
un ulteriore esame di maturità. Ma questa sarà un’altra storia,
che affronteremo con quell’ innato senso di onore, disciplina e
fedeltà”.
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