NAPOLI – Viene a trovarci durante il seminario di studio per la formazione continua del giornalista, il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe; scherziamo moltissimo ci divertiamo, ma tra una battuta e l’altra, Sepe lancia il “siluro” trasformando, quasi, la lezione in conferenza stampa: “Sono stato dal papa - dice - abbiamo parlato di tante cose, gli ho anche detto che il 2 giugno prossimo compio 75 anni e voglio andarmene via, sono stanco. Ma il papa mi ha già detto che devo restare almeno altri due anni”.Sua eminenza Crescenzio Sepe è Arcivescovo di Napoli dal 20 maggio del 2006 per volere di papa Benedetto XVI, dopo che il cardinale, Michele Giordano si dimette per giunti limiti di età. Rinomata, la sua azione nel mese di ottobre del 2008, durante il periodo dell' emergenza rifiuti, che dispone la traslazione e l'esposizione straordinaria delle reliquie di San Gennaro parlando di momento grave per la città, a suo dire, “in una delle notti più buie della storia di Napoli”.
Poi ringrazia
tutti noi giornalisti per averlo invitato nella sede Rai a relazionare su un
tema di grande entità professionale, ma anche inerente alla religione
cattolica. Il giornalista deve fare il proprio lavoro guardando
e raccontando quegli spazi inesplorati per renderli noti e conosciuti a tutti; deve
guardare dove non guardano gli
altri per far sviluppare al meglio il
pensiero critico, proprio e dei lettori; deve guardare negli occhi dei propri
interlocutori; deve avere il giusto
tempo per fare la giusta domanda. Insomma, questi i punti salienti di una
discussione tenutasi sabato 3 febbraio nella sede della Rai di via
Marconi. Tema, "Periferie dell' informazione
e periferie della città nella deontologia della città". Spunti di
grande valenza sociale, ma anche di intenso significato deontologico inerente
ad una professione quale quella del giornalista che spesso non entra in sintonia con le persone, perché
non osserva bene la realtà che diventa periferica in quanto non sa
coglierla”. Scelte editoriali che puntano ad una forma errata di giornalismo
d’assalto? Un fatto è certo: la deontologia del giornalista ha bisogno
di condizioni politiche che assicurino l’indipendenza della professione, e
perché no?...con una retribuzione degna. Al forum oltre il Cardinale Sepe
sono intervenuti, Ottavio Lucarelli, presidente dell’ Ordine dei giornalisti
della Campania; Giuseppe Blasi, presidente dell’ Ucsi (Unione Cattolica della Stampa Italiana); padre Francesco Occhetta
sacerdote e giornalista di Civiltà cattolica e Domenico Iannaccone, giornalista
di Rai 3.
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