“Sono io il responsabile di quello che è successo. Dobbiamo proteggere le vostre informazioni. Abbiamo fatto errori, c' è ancora molto da fare”. Così Mark Zuckerberg dalla sua pagina facebook ammette l’errore sullo scandalo dei dati personali per scopi elettorali da parte di Steve Bannon, l 'ex stratega di Donald Trump, che avrebbe voluto testare su milioni di profili facebook l'efficacia dei messaggi populisti lanciati durante la campagna elettorale di Trump, con l’aiuto della Cambridge Analytica. Un vero e proprio scandalo suscitato per volontà Chris Wylie, la talpa che ha rivelato il tutto al Washington Post. Zuckerberg aggiunge: “Voglio ringraziare tutti voi che continuate a credere nella nostra missione e lavorate per costruire questa comunità insieme. So che ci vuole più tempo per risolvere tutti questi problemi di quanto vorremmo, ma vi prometto che ce la faremo e costruiremo un servizio migliore nel lungo termine”. Ma il mondo intero punta l’indice contro il social network e numerosi governi chiedono spiegazioni all’inventore e proprietario di facebook, il quale però non si è risparmiato neppure di autoaccusarsi anche in una intervista alla Cnn dalla quale si apprende che è pronto a testimoniare d’avanti al Congresso americano e ad istituire nuove regole. E non è tutto: Zuckerberg sarebbe sicuro che si voglia ancora una volta sfruttare facebook per influenzare le elezioni, e lancia l'allarme in vista del voto di metà mandato.
Commenti