Matteo Salvini e Luigi Di Maio |
Tante le
analisi al voto dopo le elezioni. Tantissimi i punti di vista su come i vari
partiti o fazioni intraprendono l’iter programmatico e politico. Insomma,
intellettuali non ne mancato in questa Italia di “professori”. Ma tutti si
dimenticano di mettere in primo piano il cittadino o elettore che si è recato
all’urna per invocare, attraverso il voto, una migliore vivibilità. L’errore lo abbiamo visto questa mattina, in
un editoriale, guarda un po’, e mi dispiace molto, di un giornalista di grosso
calibro, Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica, che ha cosi scritto: “C’ è a
mio parere una soluzione efficace ed elegante, seppur non gradita ai partiti che
hanno vinto: eleggere alla presidenza del Senato, Emma Bonino e a quella della Camera,
Laura Boldrini, due donne perfettamente capaci di ricoprire quegli importanti
incarichi. Si riaffermerebbe cosi il femminismo politico che è una novità in
parte già attuata con buoni risultati”. Scalfari non ha inteso, forse, chi sono
e chi vogliono essere i 5 stelle, che sono dalla parte della gente che li ha
votati. M5S e Lega Nord, se pur non faranno mai alleanze dovranno dare conto
alla gente che li ha votati; non hanno vinto le elezioni, sono stati voluti dal
popolo. La massa suddivisa in due tronconi, nord e sud ha voluto mandare i 5 stelle
e lega in parlamento originando cosi la “terza repubblica”, come dice Luigi Di
Maio. Ed io aggiungo: siamo alla repubblica dei cittadini, nello Stato in
cui la sovranità appartiene veramente al cittadino. Pertanto sta per iniziare la
fase dell’ innovazione di un Paese che dovrà confrontarsi non in Europa, ma con
l’Europa, guardata dagli occhi degli americani, in particolar modo da Trump,
anche lui dal linguaggio, come dicono gli intellettuali, "populista". Lo ha
capito Di Maio; lo ha capito Salvini nonostante su sponde diverse. “I numeri che ci interessano sono quelli degli italiani che ci
hanno dato fiducia - ha detto Salvini. E
ha aggiunto: Gli italiani non ci hanno votato per riportare Renzi al governo”. Non a caso Di Maio più volte, dopo la vittoria, ha detto: “Mi auguro che
tutte le forze politiche abbiano coscienza delle aspettative degli italiani: abbiamo
bisogno di un governo al servizio della gente. Non abbiamo a cuore le poltrone,
ma che venga fatto ciò che i cittadini attendono da 30 anni". E qui correggo di
Maio: da 22 anni, da quando una certa dottrina politica fondata sull’ ottimismo,
finto ovviamente, ha iniziato a far suicidare persino gli imprenditori.Oggi ci troviamo
una popolazione a nord che invoca migliore vivibilità e serenità; minore numero
di immigrati; meno tasse, più sicurezza; abbiamo poi una popolazione del sud
che indica, oltre la sicurezza e minore numero di immigrati, anche il lavoro; migliore
condizioni economiche e tanto di dignità per contrastare la povertà. Messaggio, questo, peraltro che il Pd non ha saputo
captare chiudendosi nel salotto del Nazareno con pochissimi privilegiati, ovvero coloro
i quali sono classificati come uomini dei poteri forti. Il Pd deve accettare
questa batosta non come sconfitta, ma come lezione di vita, stando lontano dai
poteri forti per far si che l’unico potere
forte sia quello del cittadino sovrano.
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