“CANTIERE GIOVANI” IN CAMPO A CONTRASTARE LA POVERTA’. NICOLA MARRAZZO: "SI A RETE CSL PER TAVOLI SOCIALI DELLA REGIONE CAMPANIA"
FRATTAMAGGIORE (NA) - Contrasto alla povertà con risposte strutturate a situazioni di indigenza; accessibilità ai servizi pubblici, in particolare a quelli sanitari, favorendo chi per ragioni economiche rinuncia a curarsi. Questi i punti cardini di una significativa e singolare iniziativa stilata quale protocollo d'intesa fra associazioni e comuni dell'area metropolitana a nord di Napoli e Caserta sud. Si tratta, in pratica, di riconoscere e condividere criticità e disagi endemici dell’area urbana, indicando soluzioni efficaci, con riferimento a varie figure politiche, religiose e istituzionali. E su questa tematica, infatti, venerdì 23 novembre si è discusso nel Centro “Cantieri giovani” di piazzetta Durante. Qui, numerosi interventi di pubblico e confronti fra volontari di associazioni hanno messo in risalto la necessità di interagire con chi ha le responsabilità istituzionali per la creazione e lo sviluppo di interventi comuni e strutturati, delineando così un “manifesto di priorità” per la creazione di un osservatorio su povertà, salute e benessere sociale nell’ area urbana. Tavola rotonda, dunque, promossa e organizzata dalla rete associativa CSL (Coordinamento per lo Sviluppo Locale il cui porta voce è Pasqualino Costanzo, in collaborazione con la Caritas Diocesana di Aversa e Federconsumatori Campania; hanno partecipato, oltre il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, i rappresentanti dei comuni di Arzano, Casoria, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Sant’Antimo e Sant’Arpino. Fra le figure di spicco il consigliere regionale, Nicola Marrazzo della Commissione Ambiente e Commissione Sanità e Sicurezza Sociale della Regione Campania al quale è stato chiesto di poter accedere come Rete CSL ai tavoli regionali al fine essere maggiormente informati su tutte le possibili opportunità utili a contrastare il disagio e poter coinvolgere l’intera area nello sviluppo di progettualità. Da parte sua, Marrazzo non ha esitato a manifestare il proprio impegno per creare un collegamento tra la rete del CSL e le istituzioni regionali, condividendo i temi e gli obiettivi emersi nell' incontro.Al forum sono intervenuti inoltre, don Carmine Schiavone, direttore Caritas diocesana di Aversa e Rosario Stornaiulo,presidenteFederconsumatori- Campania;Moderatore il giornalista, Giuseppe Maiello.
Ecco il documento nel quale sono stilati i punti che compongono il protocollo d'intesa
1. Creazione di un osservatorio di quest’area urbana su povertà, salute e benessere sociale. Sviluppo di una piattaforma di comunicazione tra i diversi attori coinvolti al fine di raccogliere e condividere con agilità le informazioni. Un osservatorio che metta le basi per un lavoro comune finalizzato a supportare le azioni di contrasto del disagio e a monitorare nel tempo i cambiamenti possibili.
Un osservatorio che si interfaccia con le istituzioni di Città metropolitana, Regione e Ministero per aumentare l’attenzione nei confronti di quest’area e portare istanze e proposte sui tavoli decisionali.
2. Supporto all’ intercettazione di risorse pubbliche Regionali, Nazionali ed Europee per il contrasto al disagio, lo sviluppo sociale e culturale del territorio.
3. Contrasto alla povertà estrema, mettendo in rete le azioni e servizi esistenti e riconoscendo e implementando i servizi mancanti per dare risposte strutturate a situazioni di indigenza.
4. Riduzione della povertà educativa, promuovendo interventi innovativi che favoriscano il senso civico, i valori di solidarietà, accoglienza e rispetto per l’ambiente. Aumento di iniziative che favoriscano l’interazione, il coinvolgimento attivo, la condivisione ed il senso di responsabilità dei cittadini rispetto al disagio del proprio territorio.
5. Futuro, Giovani e Lavoro, provando ad aumentare l’accessibilità e la circolazione di informazioni e promuovendo progetti e servizi che possano vedere i giovani del territorio coinvolti in attività lavorative utili al contrasto del disagio e allo sviluppo del territorio.
6. Accessibilità ai servizi pubblici, in particolare a quelli sanitari, favorendo l’accesso a chi per ragioni economiche oggi rinuncia a curarsi.
7. Disabilità, maggiore riconoscimento della problematica, con una riflessione sul rischio di abbandono di persone disabili sole e il supporto ad iniziative utili all’applicazione della legge del “Dopo di Noi”