VESUVIUS, TI ODIO!
















NAPOLI - Guardate questa foto, osservatela bene, la ho scattata io prima di fare una corsetta sul lungomare. Nello sfondo il Vesuvio, oggetto e soggetto di tanta scrittura poetica e narrativa. Per non parlare della scrittura scientifica e artistica. E ancora, giornalistica che offre al visitatore o turista che sia diversi sguardi sul territorio. Ma a me questo Vesuvio mi sta sulle palle; più lo guardo e lo contemplo, più mi convinco che è uno scugnizzo maleducato che si serve del suo fascino per attrarre la gente, uomini e donne, vecchi e bambini, ignari della sua pericolosità. Lui, Vesuvius, in realtà sta li a minacciare con quella sua aria di spavaldo che ti fa capire che prima o poi si infuria con la lava che ha in corpo. Complice la brezza, quel leggero vento che si ripete nelle stesse ore del giorno, con regolarità, quando il gradiente barometrico è debole. Il tutto, uno spettacolo che ti fa sentire felice, protagonista come un soggetto di pittura nel quadro artistico. Ma lui è li, senza parlare, a minacciare chi lo guarda a lungo e osserva e capisce. Vero Vesuvius?...Tu ora mi stai dicendo: La mia lava che ho in corpo prima o poi ti ingoierà, ti pietrificherà come quella signora romana di nome Pompei. Ed io ti rispondo: E che dire di Ercolano, Oplonti e Stabia, così come di molti altri insediamenti dei quali non se ne parla mai? Quanto sei antipatico Vesuvius, tu ti chiami Vesuvius, il tuo vero nome è tale e volgare come l' eruzione di ceneri e gas che prima o poi farai. Distruggerai e seppellirai paesi intorno a te. Già Plinio il giovane se ne accorge della tua cattiveria e scrive subito una lettera al suo amico Tacito informandolo il 24 agosto del 79 d. C. Ebbene Plinio Scrive: "Verso l' una del pomeriggio, spuntava una nube fuori dell' ordinario, sia per grandezza sia per aspetto. Ma chi guardava da lontano non riusciva a precisare da quale montagna (si seppe poi in seguito che era il Vesuvio): nessun' altra pianta meglio del pino ne potrebbe riprodurre la figura e la forma. Infatti slanciatasi in su come se si sorreggesse su di un altissimo tronco, si allargava poi in quelli che si potrebbero chiamare dei rami; credo che il motivo risiedesse nel fatto che, innalzata dal turbine subito dopo l' esplosione e poi privata del suo appoggio quando quello andò a esaurendosi, o anche vinta dal suo stesso peso, si dissolveva allargandosi: talora era bianchissima, talora sporca e macchiata, a seconda che aveva trascinato con sé terra o cenere". Ecco. Tu, Vesuvius da allora sei eruttato molte altre volte. E sei il vulcano sul continente europeo ad essere eruttato più volte negli ultimi cento anni. Oggi sei considerato uno dei vulcani più pericolosi del mondo a causa della popolazione di 3.000.000 di persone che vivono nelle vicinanze e per la tendenza verso violente ed esplosive eruzioni del Pliniano genere. Sei li a divertirti con questa tua aria naturale e pittoresca, che oltre a rendere accanito quell' infelice e pessimista Giacomo Leopardi con le sue ginestre hai preso per i fondelli perfino Emily Dickinson, poverina, di per sé riservata e complessa ragazza sia pure poetessa di altro respiro l' hai fatta innamorare di te pur non avendo mai voluto incontrarti per la sua scelta di vita: non viaggiare molto restandosene nella casa paterna. Sei stato capace di trasformarle quel linguaggio suo e unico che rappresentava il potere sovversivo e violento della poesia nei tre sonetti del Canzoniere pubblicato subito dopo la sua morte dalla sorella Lavinia. In questo poema che si compone di 1775 frammenti o tessere Emily Dickinson parla di sé servendosi di metafore che definiscono una figura interiore che vive in conflitto con il ruolo sociale che rischia di soffocarla.Tutto questo ispirandosi a te, volgare scugnizzo e ipocrita Vesuvius. La Dickinson nasce da Amberst nel Massachusetts il 10 dicembre del 1830, e qui muore nel 1886. Nella sua scrittura poetica testimonia la notorietà e il fascino che da sempre ha esercitato il Vesuvio nel mondo e la sua grande forza evocatrice.Sarai anche bello e attraente, ma sei pur sempre Vesuvius... scugnizzo ipocrita...Ti odio!
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Buon Natale