Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini |
È ufficiale. "L’Italia darà la disponibilità a fornire, nella regione
del Mediterraneo, la sua peculiare competenza nazionale nel settore della difesa e sicurezza”. Lo scrive il
ministro della Difesa, Lorenzo Guerini in una lettera indirizzata alla
Francia e ai paesi facenti parte della “European Intervention Initiative EI2”. (Iniziativa
Europea di Intervento). Si tratta di una iniziativa militare
congiunta tra alcuni paesi europei, volta a sviluppare prerequisiti per
lo svolgimento di impegni in vari scenari di intervento, militare o
predefiniti; ha un segretariato permanente basato sulla rete di
ufficiali di collegamento degli stati partecipanti presso il ministero della Difesa francese. "Questa
iniziativa- ha spiegato Guerini - è nata da una forte
volontà politica e intende a rafforzare la UE e la NATO, entrambe indispensabili a
garantire la sicurezza dell' Europa e degli europei”.
Ma l' Iniziativa Europea d’Intervento si propone soprattutto per la creazione di una cultura strategica comune tra i paesi partecipanti e vuole contribuire a lanciare nuove dinamiche che puntino ad una Difesa europea capace di assumersi maggiori responsabilità di fronte alle minacce e alle sfide contemporanee. Dell' iniziativa, ispirata alle idee di "interoperabilità politica" ed "anticipazione strategica", fanno parte, oltre alla Francia, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia. Una curiosità, anzi due: l’Italia aveva già partecipato agli incontri preparatori dell’ iniziativa, ma la nascita del primo governo Conte nel 1 giugno 2018 aveva portato una pausa di riflessione. Inoltre, il Regno Unito, nonostante l’avvio della procedura per la sua uscita dall’ Unione Europea, ha deciso di partecipare all’ iniziativa per mantenere i suoi legami con i partner europei della sicurezza e della difesa, anche fuori dalla Politica di sicurezza e di difesa comune.
Ma l' Iniziativa Europea d’Intervento si propone soprattutto per la creazione di una cultura strategica comune tra i paesi partecipanti e vuole contribuire a lanciare nuove dinamiche che puntino ad una Difesa europea capace di assumersi maggiori responsabilità di fronte alle minacce e alle sfide contemporanee. Dell' iniziativa, ispirata alle idee di "interoperabilità politica" ed "anticipazione strategica", fanno parte, oltre alla Francia, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia. Una curiosità, anzi due: l’Italia aveva già partecipato agli incontri preparatori dell’ iniziativa, ma la nascita del primo governo Conte nel 1 giugno 2018 aveva portato una pausa di riflessione. Inoltre, il Regno Unito, nonostante l’avvio della procedura per la sua uscita dall’ Unione Europea, ha deciso di partecipare all’ iniziativa per mantenere i suoi legami con i partner europei della sicurezza e della difesa, anche fuori dalla Politica di sicurezza e di difesa comune.
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