RELIGIONE E COVID- 19. SAN BIAGIO VESCOVO E MARTIRE

Don Mazzella:  "Non si è Cristiani se non si è  prossimi alle persone che ci sono accanto"
 

CARDITO (NA) - Religione e Covid-19. Un tema discusso quasi per caso con don Nicola Mazzella, parroco del Santuario di San Biagio, patrono di Cardito. In una giornata significativa per i caditesi e per i fedeli di tutta l'area metropolitana a nord di Napoli, don Nicola manifesta il suo pensiero di pastore ai devoti di San Biagio, che da sempre hanno festeggiato la ricorrenza con una felicità indescrivibile. San Biagio Vescovo e Martire cade il 3 febbraio, la cui  leggenda vuole che sia il santo protettore della gola e delle vie respiratorie. Qui nella suggestiva chiesa realizzata nel 1580 per volontà del feudatario Loffredo le  celebrazioni liturgiche scorrono costantemente per tutta la giornata, anche se i fedeli  si contano sulle punte delle dita per contribuire a piegare la curva di contagio del coronavirus, mentre le strade sono vuote. Il mostro di ultima generazione fa tremare la gente e per questo sono vietati gli assembramenti. Oggi, in occasione della ricorrenza di San  Biagio don Mazzella lancia il significativo monito ai fedeli, in particolare ai giovani, in una ricorrenza dedicata a un santo petraltro vescovo, che muore a Sebaste nel 316, quando iniziano le persecuzioni di Licinio contro i Cristiani. Il suo culto è molto diffuso per il gran numero dei miracoli attribuiti alla sua intercessione. E per questo i carditesi  rimangono felici ogni anno sotto il cielo azzurro voluto dal sole che penetra  nelle case. Un antico detto dialettale, infatti, recita cosi: "San Bias  'o sole pe cas".   


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