ROMA
- Ci siamo. La fumata bianca è finalmente arrivata. E gli italiani
hanno il loro presidente della Repubblica: Sergio
Mattarella torna in Quirinale con759
voti su
un totale di 983 presenti e votanti: "Avevo altri piani ma
io sono rispettoso del Parlamento", ha detto
Mattarella dando l' opportunità agli italiani di tirare un
sospiro di sollievo alla chiusura di una storia che stava per rendere
ridicolo l' intero Paese di fronte al mondo. Cinque giorni di "agonia
quirinalina", ottavo scrutinio. E Mario Draghi non si
è risparmiato per esprimere le congratulazioni al rieletto
presidente: "Sono grato a Mattarella per la sua scelta di aver
voluto compiacere il Parlamento che lo ha rieletto", ha detto il
presidente del Consiglio ai giornalisti. Tante belle parole sono
arrivate anche dal presidente della Conferenza Episcopale
Italiana, il cardinale Gualtiero
Bassetti:"Il Suo mandato possa dispiegarsi all' insegna dei
valori di libertà e di solidarietà contenuti nella Carta
costituzionale di cui Ella è sempre stato garante attivo e
rigoroso". Giuseppe
Conte, a nome del Movimento 5stelle ha detto: "Sulla
possibilità di avere una Presidente donna, non ha perso Conte o la
comunità M5s, ha perso il Paese. Questo senza nulla togliere al
fatto che sosteniamo Mattarella per un nuovo settennato". Poi ha
aggiunto: "Con Draghi ho chiesto un chiarimento: non
possiamo limitarci ad assicurare la stabilità del governo, dobbiamo
essere promotori di un confronto per siglare un patto per i cittadini
nell'ambito del quale individuare quali possano essere le priorità"
per il Paese". Semplice, ma significativo e profondo è stato
il segretario del Pd, Gianni Letta: "Da Sergio Mattarella una
scelta di generosità". Mentre nel centro destra si sono aperte
delle crepe. E senza
peli sulla lingua, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia
Meloni, unica forza politica a non sostenere Mattarella: "Il
centrodestra va riformato". Da parte sua il capo della
Lega, Matteo Salvini: "Sono
sollevato, tranquillo. Ho fatto tutte le proposte possibili.
"Domani il parlamento torna a fare il Parlamento, il governo fa
il governo: serve normalità. I litigi di questi giorni sul Colle non
si riversino sul governo".La
riunione del Parlamento in seduta comune per il giuramento e il
messaggio del Presidente della Repubblica è convocata giovedì 3
febbraio 2022 alle ore 15.30.
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