FARINDOLA (PE) - Siamo al quinto anno dalla tragedia ormai indelebile nella mente degli abruzzesi e di noi tutti italiani. Il 18 gennaio del 2017 una
valanga violenta distrugge l'hotel Rigopiano. In quel giorno la
natura insorge. Neve e sisma scatenano l' apocalisse sull' Italia
centrale. Morte e distruzione, gelo, paura e sgomento in questo primo
mese del 2017 mettono in ginocchio popolazioni intere
dell’Abruzzo. Farindola è un comune situato in provincia di
Pescara, alle pendici del Gran Sasso. In campo i Vigili del Fuoco si
danno da fare. I soccorritori salvano un bambino e una donna. E’ il
risultato di qualche intervento, ma ce ne sono altri di epiloghi
tristi. L' hotel Rigopiano è stato travolto da una valanga provocata
da scosse di terremoto. L' albergo era incastonato tra le montagne
della catena del Gran Sasso, circondato da pendii boscosi. Un resort
di lusso occupava un maestoso edificio in stile chalet con vista
panoramica. Siamo a 8 km dal monte Carnicia e a 26 km dal monastero
di Santa Maria Casanova. Mancano all' appello 29 persone tra cui un
immigrato senegalese di 29 anni regolarmente assunto all’ hotel
Rigopiano. Oggi, 18 gennaio 2022 la commemorazione delle vittime. Cerimonia all' obelisco dell'hotel raso al suolo alle ore 16,49 di quel giorno nero coperto dal bianco nevato.
Ma
le
questioni da chiarire rimangono spinose. Ingarbugliata la correlazione tra
la valanga
che
cinque
anni fa
ha raso
al suolo il
Rigopiano
e
i terremoti
avvenuti
in precedenza nell’ Italia
centrale. Inoltre
la
vicenda giudiziaria conta in totale una trentina di imputati davanti
al giudice dell' udienza preliminare del Tribunale di Pescara.
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