Può sfuggire la bellezza delle cose se l'incanto è ricco di risvolti della vita ai quali siamo legati?
Immaginiamo
una bella storia d'amore fra due persone che scoprono di avere l'
anima gemella. Persone simili, insomma, che si amano
condividendo tutto ciò che li circonda, finanche il luogo in cui si
conoscono o decidono di consumare momenti più intensi, come ad
esempio in un luogo situato sul mare, ricco di vegetazione riflessa
nello specchio d'acqua antistante. Unica compagnia il faro e
le rispettive funzioni di quel bagliore notturno che ti rende l'acqua
d'argento e allo stesso tempo blu. Quel raggio di luce che percorre svariate miglia, è di primaria importanza per i marittimi
che devono raggiungere la propria meta, ma costituisce anche uno scenario significativo per gli innamorati investiti da scosse di
emozioni. La luce del faro diventa in quest'ultimo
caso affascinante e suggestiva attrattiva, con la luna o
con la tempesta. Una magia travolgente che da sempre trascina l' immaginario collettivo di poeti e scrittori; artisti di ogni ordine e grado nell' ispirazione musicale, pittorica e fotografica, ma
soprattutto accelera i battiti dei cuori innamorati e richiama le farfalline nello stomaco. Nodi alla gola dei più sensibili. Una
luce, un bagliore spezza la notte e trasforma il colore dell'
acqua, specialmente se tempestosa, dalle cui onde si frantumano come
fragili lastre di vetro quando s' incastrano fra esse. Ma dietro
questi suggestivi scenari dell' amore puro, c' è qualcuno, almeno per pochi anni
ancora, prima che la tecnologia moderna prenda il sopravvento
con l'automatizzo della luce a led. Si tratta dell' anonimo
uomo o donna che fa da regista involontario, senza che si accorga, il guardiano del faro che in tutto questo trascorre le sue giornate di lavoro come in uno stile di vita, una missione, una scelta fuori dal comune, quella cioè di vivere nel fascino del silenzio che si alterna allo scroscio del mare e il sibilo del vento. Ecco un' altra forma di romanticismo che non ci sarà più; cancellata dalla tecnologia e dal marketing del turismo. Alcuni fari sono già stati trasformati in resort o alberghi di lusso. Un mestiere, quello del guardiano del faro, purtroppo in via di estinzione, che nella contraddizione dei tempi moderni, più volte in Italia, ha fatto scoppiare la voglia di
voler svolgere tale attività. Uomini e donne vogliono
provare ad adattarsi a quella determinata condizione di vita e di lavoro. Ma la domanda viene spontanea: vogliono assaporare il fascino
di un mestiere che si svolge a contatto con la natura, lontano dallo
squilibrio ecologico oppure hanno bisogno semplicemente di un posto
di lavoro per vivere dignitosamente? Un fatto è certo:
dall’
Ufficio per la comunicazione dello Stato Maggiore della Marina
Militare fanno sapere che al riguardo spesso giungono richieste d’impiego da parte di persone provenienti da diversi
ceti sociali e culturali, nonché di svariate fasce d’età. È bene chiarire però che al momento non è previsto alcun bando di
concorso pubblico. Anzi, la Direzione generale competente del
Ministero della Difesa, provvederà secondo le norme e tempi che
riterrà più opportuni. Il farista, questa la denominazione giuridica della specificata qualifica di mestiere, riscopre un ruolo
importante nel settore degli ausili per la navigazione. Nell’
ambito delle norme che regolano i segnalamenti a mare, il guardiano
del faro, svolge la propria attività assicurandone il funzionamento,
la manutenzione e il rifornimento dei segnalamenti marittimi, a terra
ed in mare, per impianti fissi e mobili. Utilizza, mantiene,
custodisce e mette a punto sistemi ottici, apparati
ausiliari e segnalazioni luminose di qualsiasi tipo quali lampade
elettriche a incandescenza, ad arco o a vapore di mercurio, a vapore
di petrolio o a gas. Controlla l’efficienza dei sistemi
automatici di rotazione, accensione e spegnimento e assicura gli
apparecchi e sistemi di emergenza di fonte luminosa, a comando
manuale, automatico ed elettronico. Un mestiere, ancora per poco, che richiede il requisito culturale del diploma di istruzione di scuola secondaria di
primo grado e diploma professionale di elettronico. Lo stesso profilo
professionale richiede inoltre la perfetta idoneità psicofisica che
attesti la capacità di affrontare forti sbalzi di temperatura, di
possedere la forza necessaria e di non soffrire di vertigini
per arrampicarsi su scale esterne di fari, a chiocciola e parete, di
salire su lanterne, fanali e boe luminose a mare. Ma per migliaia di persone e coppie di innamorati, il guardiano del
faro è stato e rimane l' anonimo uomo buono dal cuore grande, che ha regalato e regala ancora momenti intensi di emozione e ricordi indelebili.
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