Giuseppe Barra, il sindaco che riuscì a trasformare uno scempio in polmone verde. A lui il destino indicò di mettere fine a due secoli di storia, risanando un'area di 160mila metri quadrati, più 5000 compresi in strutture sportive di tennis e calcetto, annesse
CARDITO (NA) - La storia inizia dopo l' incoronazione di Napoleone Bonaparte a re d'Italia, (26 maggio 1805) quando il Principe di Cardito decide di ritirarsi dalla vita pubblica. Cosi Ludovico Venceslao Loffredo, figlio di Nicola Maria, marchese di Monteforte e della nobildonna Eleonora Sacrati, si dedica alla lavorazione del tufo tagliandolo in blocchi di pietre in una vasta area del territorio carditese, attualmente un polmone di verde pubblico, la cui denominazione è Parco Taglia.Un luogo verde e di benessere, oggi curato dalla Giunta municipale del sindaco Giuseppe Cirillo, ma nato dal "savoir faire" del suo predecessore Giuseppe Barra dopo il riempimento della stessa area diventata vasca per lo sfruttamento del sottosuolo per la produzione del tufo, in epoca napoleonica, prima, e poi in età contemporanea diventata collettore di fogne e lago di acque luride, fino all'esondazione causata dalle forti piogge e il consecutivo alluvione in paese
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I vigili del fuoco controllano l'argine in pericoloNovembre
del 1969. Un volume d'acqua
fognaria e le continue piogge provocano un volume tanto elevato
da superare la capacità di assorbimento della vasca "Taglia".
2000 famiglie sfollate.
Momenti drammatici degli abitanti di Cardito
I vigili del fuoco controllano l'argine in pericolo
Novembre
del 1969. Un volume d'acqua
fognaria e le continue piogge provocano un volume tanto elevato
da superare la capacità di assorbimento della vasca "Taglia".
2000 famiglie sfollate.
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