MATT E IL DISCORSO DI FINE D'ANNO

Parole eleganti e frasi lineari, ma pungenti, come da maridionale, siciliano doc

ROMA -  "Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore. Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie. Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo". Parla il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che all'epertura del discorso di fine anno rivolge l'augurio tradizionale agli italiani 
e quelli residenti all' estero. E aggiunge: "Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri. Lo facciamo, dobbiamo farlo". Ma il presidente della Repubblica ha anche toccato vari punti cardini per i quali il Paese si vede sotto i riflettori della critica horribilis dei cittadini, partendo dalla spesa in armi che si vede 8 volte di più a quella per il clima; del caso di Cecilia Sala, la giornalista tenuta in carcere dagli iraniani che ricorda il valore della libera informazione.

E che del dire del divario Nord e Sud che andrebbe colmato?...Per non parlare delle lunghe liste di attesa presso le strutture ospedaliere per cui tanti cittadini rinunciano alle cure. Insomma, Matt quest'anno ha affilato bene la lama per trafiggerla nel cuore di questo governo a dir poco inadeguato alle esigenze del cittadino, specialmente quel cittadino illuso e deluso dopo il voto. Il presidente della Repubblica  parla anche  dei "morti sul lavoro che si devono prevenire". Ma al contesto delle morti, il capo dello Stato manifesta  un significativo spunto anche sulla barbarie di uomini che uccidono le donne; dei suicidi in carcere e del disagio dei giovani. E ancora: "Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico - dice - Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport.

Nel 2025 celebreremo gli 80anni dalla Liberazione, fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia. Insomma, Mattarella manifesta alla grande i valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. E sottolinea: "Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica". 















  


 


 

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