COSI NAPOLI PIANGE PAPA FRANCESCO

Un manifesto funebre dei cittadini napoletani per salutare il papa defunto. L' arcivescovo Metropolita, don Mimmo Battaglia: "Noi da Napoli ti diciamo un grazie speciale perchè ci hai voluto bene. Perchè sei venuto a visitarci come un padre e un amico, dando vigore alla speranza della nostra gente e alla fede della nostra Chiesa"


NAPOLI - 
Parte dal capoluogo campano un grande seganale di affetto per papa Francesco. Un manifesto funebre: "Sei stato il papa degli ultimi con la capacità di combattere i primi. Grazie di Tutto...Napoli ti saluta". Parole semplici, ma profonde, che toccano l'animo. E non è tutto. Tuonano le parole di don Mimmo Battaglia, cosi desidera farsi chimare l' arcivescono Metropolita di Napoli, che in una lettera aperta scrive: "Noi da Napoli ti diciamo un grazie speciale perchè ci hai voluto bene. 

Perchè sei venuto a visitarci come un padre e amico, dando vigore alla speranza della nostra gente e alla fede della nostra Chiesa. E ti chiediamo con la confidenza che solo l'amore conosce: Restaci vicino ancora. Benedici il cammino della Chiesa universale, prega per noi, per i tuoi poveri, per i cercatori dei sensi e di significato, per chi non smette di credere che la forza del Vangelo può cambiare il mondo e che la pace può ancora fiorire, la nostra chiesa di Napoli". 
Ecco dunque un papa dal cui ricordo segnerà l'attenzione verso i più deboli. Un papa in favore degli ultimi che ha combattuto i primi. Sul tavolo la pace, il stare bene nel rispetto dell' amore. Un papa che ha rigettato le guerre senza mezzi termini, nè timore. Francesco, il primo papa a portare questo nome, scelto in onore di San Francesco d'Assisi. E già dalle primissime dichiarazioni successive al suo mandato segnano la direzione del suo pontificato auspicando "una Chiesa povera e per i poveri", vicina agli ultimi, distante dal lusso del potere. 

Tanto per dirne una: 
la vettura dei suoi spostamenti, una Fiat 500L, ma rigorosamente bianca, quale colore e simbolo della purezza. Francesco alla anagrafe Jorge Mario Bergoglio muore all'età di 88 anni durante le prime ore del mattino di lunedì in albis dell' anno 2025. Un giorno speciale in cui ricorre
 la manifestazione dell'angelo alle donne giunte al sepolcro e trovano 'un giovane' che annunzia loro la risurrezione di Gesù. Non è poco per Francesco reduce di una grave condizione ospedaliera. Si spegne a causa di una emorragia cerebrale, forse. Termina cosi un pontificato come mai. Napoli piange e prega. Guerre, ingiustizie, soprusi, realtà che impediscono di godere la vita, al di là delle diverse religioni diffuse sul pianeta. In ordine di numero di seguaci, il cristianesimo, l'islam, l'induismo, il buddismo e il sikhismo. Tra le religioni meno diffuse, l'ebraismo, il bahaismo, il confucianesimo, il giainismo e lo shinto. Ecco, Francesco era questo, colui che portava la croce sul petto affrontando le religioni e mai si definiva Sommo Pontefice.
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